Odg per la seduta n. 5 della commissione Affari Esteri, Emigrazione

SENATO DELLA REPUBBLICA
-------------------- XVIII LEGISLATURA --------------------


3a Commissione permanente
(AFFARI ESTERI, EMIGRAZIONE)


5ª seduta: mercoledì 18 luglio 2018, ore 15
6ª seduta: giovedì 19 luglio 2018, ore 8,30


ORDINE DEL GIORNO
MERCOLEDI'
PROCEDURE INFORMATIVE

Interrogazione
Svolta


MERCOLEDI' E GIOVEDI'

IN SEDE REFERENTE

Esame del disegno di legge:
Conversione in legge del decreto-legge 10 luglio 2018, n. 84, recante disposizioni urgenti per la cessione di unità navali italiane a supporto della Guardia costiera del Ministero della difesa e degli organi per la sicurezza costiera del Ministero dell'interno libici - Relatore alla Commissione PETROCELLI
(Pareri della 1a, della 4a, della 5a, della 6a, della 8a e della 14a Commissione)
Esame e rinvio (624)


ESAME DI PROGETTI DI ATTI LEGISLATIVI DELL'UNIONE EUROPEA

Seguito dell'esame, ai sensi dell’articolo 144, commi 1 e 6, del Regolamento, dei progetti di atti legislativi dell'Unione europea:
1. Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio relativo a un meccanismo per eliminare gli ostacoli giuridici e amministrativi in ambito transfrontaliero - Relatrice alla Commissione BONFRISCO
(Pareri della 1ª e della 14ª Commissione)
(n. COM(2018) 373 definitivo)
2. Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce uno strumento di assistenza preadesione (IPA III) - Relatore alla Commissione AIMI
(Pareri della 5ª e della 14ª Commissione)
(n. COM(2018) 465 definitivo)


INTERROGAZIONE ALL'ORDINE DEL GIORNO

ALFIERI, VATTUONE - Ai Ministri degli affari esteri e della cooperazione internazionale e della difesa - Premesso che:

in data 8 luglio 2018 la nave militare irlandese "Samuel Beckett", partecipante alla missione "Eunavformed", nota come operazione "Sophia", con a bordo 106 migranti salvati in acque internazionali è approdata nel molo "Norimberga" del porto di Messina;

l'operazione "Sophia", dal nome di una bambina data alla luce da una donna somala su una delle navi, è nata nel 2015, dopo il naufragio, avvenuto il 18 aprile di quell'anno al largo delle coste libiche, di un peschereccio, in cui morirono oltre 800 persone. Obiettivo della missione è l'adozione di misure sistematiche per individuare, fermare e mettere fuori uso imbarcazioni e mezzi usati o sospettati di essere usati dai trafficanti di esseri umani, nel pieno rispetto del diritto internazionale;

la sede della missione è a Roma e il comando è italiano: alla guida c'è l'ammiraglio Enrico Credendino, della Marina militare, mentre il vicecomandante è l'ammiraglio francese Olivier Bodhuin. Partecipano alla missione, che può contare su 6 navi, tra cui l'italiana "San Giorgio", e 6 elicotteri, 26 Paesi europei. La missione Eunavformed consente all'Italia, Paese guida, di avere il controllo quello che avviene nelle acque del Mediterraneo centrale, una zona di interesse strategico per il nostro Paese e punta: ad attuare l'embargo all'esportazione di armi verso la Libia; ad addestrare la Guardia costiera e la Marina libiche (il primo ciclo di addestramento, nel 2016, si è svolto sulla "San Giorgio" e sull'olandese "Rotterdam") nonché a condurre attività di sorveglianza e di raccolta informazioni;

rilevato che:

il Ministro dell'interno, Matteo Salvini, a seguito dell'approdo della nave militare irlandese ha dichiarato su "Twitter": "Dopo aver fermato le navi delle ong, giovedì porterò al tavolo europeo di Innsbruck la richiesta italiana di bloccare l'arrivo nei porti italiani delle navi delle missioni internazionali attualmente presenti nel Mediterraneo";

il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, Danilo Toninelli, facendo immediatamente seguito alle dichiarazioni del collega, ha affermato che: "Ce lo impone il folle accordo europeo Sophia con cui Renzi ha svenduto gli interessi dell'Italia";

diversamente dai colleghi di Governo, il Ministro della difesa Elisabetta Trenta, come riportato dall'edizione on line de "la Repubblica", avrebbe dichiarato che "Eunavformed è una missione europea ai livelli Esteri e Difesa, non Interni. Quelle che vanno cambiate sono le regole di ingaggio della missione e occorre farlo nelle sedi competenti. L'azione deve essere coordinata a livello governativo, altrimenti l'Italia non ottiene nulla oltre a qualche titolo sui giornali";

il ministro Salvini vuole, pertanto, impedire l'attracco in Italia alle navi delle missioni militari internazionali sostenendo che i Governi degli ultimi anni avrebbero sottoscritto accordi in base ai quali tutti i migranti salvati in mare debbano essere portati in Italia. In realtà, la missione "Themis", che ha sostituito la missione "Triton", prevede l'obbligo di sbarco in un Paese della UE, facendo riferimento al porto vicino più sicuro;

le missioni "Sophia" e "Themis" contribuiscono a redistribuire nella UE i costi e le responsabilità dei salvataggi;

considerato, inoltre, che:

occorre sottolineare che tra le missioni internazionali, che il ministro Salvini intenderebbe bloccare, figura anche la "Sea Guardian", nata dopo il summit NATO di Varsavia del luglio 2016, in continuità, come si legge sul sito del Ministero della difesa, "con le attività svolte nella precedente operazione Active Endeavour, istituita in risposta agli attacchi terroristici contro gli Stati Uniti dell'11 settembre 2001. Sea Guardian è una operazione altamente flessibile che è in grado di garantire un ampio spettro di compiti operativi di sicurezza marittima che includono la sorveglianza degli spazi marittimi di interesse (Maritime Situational Awareness) e il contrasto al terrorismo marittimo, assicurando nel contempo la formazione a favore delle forze di sicurezza dei paesi rivieraschi (Maritime Security Capacity-Building)";

si aggiunga che le forze navali assegnate all'operazione "Sea Guardian" possono esercitare l'interdizione marittima, la tutela della libertà di navigazione, la protezione delle infrastrutture marittime sensibili e il contrasto alla proliferazione delle armi di distruzione di massa;

a giudizio degli interroganti, le dichiarazioni del Ministro dell'interno appaiono l'ennesima operazione propagandistica basata, volutamente, sul messaggio fuorviante che si possa risolvere il fenomeno immigratorio, impedendo gli attracchi, mentre la redistribuzione dei migranti passa esclusivamente attraverso l'accordo di Dublino, approvato nel 2003 dal Governo di centro-destra pro tempore e sulla cui bozza di riforma nel 2017 al Parlamento europeo il Movimento 5 Stelle ha votato contro e la Lega si è astenuta,

si chiede di sapere quali siano le valutazioni dei Ministri in indirizzo sui fatti esposti e se l'Italia intenda ripensare le modalità di azione e di partecipazione all'operazione "Sophia" e in generale alle altre missioni internazionali operanti nel Mediterraneo, rischiando così di isolare ulteriormente il nostro Paese e perdere la leadership delle operazioni nel Mediterraneo, sia operativamente in mare che nelle varie sedi internazionali.


(3-00070)